Valutazioni

Valutazioni

Me ne sono già  accorto altre volte, e con Gi già  ne abbiamo parlato, ma scrivendo la recensione dell’Anna ne ho avuto la conferma: le valutazioni non coprono tutti i range.

Secondo me i cappelli tendono troppo al “positivo”, nel senso che a parte 0 e 1, si parte già  dal “buono” con due.

Mentre stasera io avrei dato come valutazione meno di buono, ma però più di un “poteva andare meglio”.

C’è anche da dire che per molti dare due cappelli equivale ad un voto basso, e non buono come in realtà  è.

So che cambiare tutto è un casino, e non mi sembra il caso di aggiungere cappelli.

Propongo, nel caso si accettasse il cambio, di abbuonare e lasciare le recensioni finora fatte con la stessa valutazione, e magari da ora in poi di cambiare i cappelli nel modo seguente:

0 ….
1 poteva andare meglio
2 sufficiente -o medio, o qualcosa del genere
3 buono
4 consigliato
5 imperdibile!

che ne dite?

22 risposte

  1. Bravo Kava, osservazione giustissima!
    Per me due cappelli è un voto basso e non buono, quoto al 100%.
    Non amplierei affatto la scala dei cappelli: se si vuole dare una valutazione intermedia basta specificarlo nella recensione.

  2. osservazione giusta, ma come ci si comporta per il passato?
    2 cappelli si trasformano automaticamente in sufficiente e via di conseguenza?
    in questi casi sarebbe l'ideale introdurre una nuova valutazione.
    Personalmente quando ho dato 2 cappelli ho pensato quello che hai detto tu nella nuova scala, ma non è detto che sia la stessa cosa per tutti.
    cambiando la scala di valutazione e mantenendo inalterato il numero di cappelli è ovvio che vengano stravolte tutte le valutazioni passate che vanno da 2 a 4.
    credo sia giusto discuterne.

  3. L'idea è buona, per distinguere le nuove recensioni dalle vecchie potremmo solo cambiare colore ai cappelli.

  4. Per me andrebbe benissimo cambiare il 2, che in effetti mi dà l'idea dell'appena sufficiente, ma tutti i miei 3 cappelli valgono per un consigliato e non un semplice buono.

  5. .. con quasi tremila recensioni gia' fatte, la vedo grigia dare 2 misure. tecnicamente e' possibile cambiare la parola associata ai cappelli sulle recensioni date dopo una certa data, ma farebbero comunque media, e sarebbe una media di due valutazioni diverse, a questo punto.

    Che la scelta della scala di parole usate sia tendente al “buonismo”, ci puo' anche stare, e ovviamente e' tutt'altro che casuale.

    Vero che son tutte soggette a interpretazione personale (ad esempio, “buono” potrebbe essere considerata in modo non tanto positivo, perche' magari non si e' mangiato male, ma non lo si vuole consigliare, e allora non sarebbe cosi' diverso da sufficiente).
    Per questo motivo c'e' la recensione testuale, in modo da rendere le sfumature.

    Una variazione della scala di valutazione la possiamo considerare, ma io la vedrei associata con un cambio deciso (ad esempio, dal 1/1/09, con ampia notifica del cambio di valutazioni, e separando le recensioni pre e post, tenendo solo quelle dell'anno in corso e mettendo in un archivio storico quelle degli anni prima)

  6. concordo al 100% con Kava.
    X me l'unica via percorribile (se si vuole fare la revisione delle valutazioni) è quella di mandare una mail a tutti i recensori specificando che tutte le rece fatte manterranno inalterati i cappelli, mentre la descrizione dei cappelli varierà (con la conseguenza che chi vuole adeguare i cappelli revisionerà la sua recensione)

  7. sono daccordissimo con l' osservazione di kava, nn amplierei i cappelli ma rivedere i giudizzi sì: effettivamente il due “buono” è regalato, direi “sufficente o mediocre”.

  8. Mi spiace ma vado controcorrente.
    Non per fare il buonista, ma penso che due valutazioni negative siano sufficienti a dare un'idea, sempre nel rispetto del lavoro altrui, di un locale in cui nn ci si è trovati bene ; mentre con 4 valutazioni positive si ha modo di differenziare con maggiore dettaglio i locali dove l'impressione va dal positivo all'eccelente.
    Non appena iniziato a frequentare questo sito ho anch'io avuto la percezione che i due cappelli potessero essere un giudizio negativo; ma col tempo mi sono abituato alla valutazione a cui corrispondono e sia nello scrivere le mie, che nel leggere le recensioni altrui mi sono sempre regolato di conseguenza.
    Pertanto credo che, senza poi contare la mole di lavoro che potrebbe comportare un cambiamento, due valutazioni negative e quattro positive rispecchino appieno lo spirito di GM.

  9. Tieni presente però che 2 cappelli non sono una valutazione negativa, solo un po' meno di buono. La mia idea è che forse è più corretto una via di mezzo, comunque positiva, fra un “poteva andare meglio” ed un “buono”, mentre personalmente mi sembrano quasi uguali “consigliato” e “consigliatissimo”, tenendo conto che esiste anche il massimo “imperdibile”.

    Rimarrebbero sempre 4 valutazioni positive che vanno dalla sufficienza al massimo.

    Vero è invece il discorso dell'impegno per riassestare il tutto.

  10. secondo me il problema e' proprio quello, che valore dare al 2 cappelli. Se consideriamo [sufficiente] un voto positivo (e a scuola per me lo era: per i miei, un po' meno) allora diventa quasi un sinonimo di [buono], almeno per come son state interpretate da molti le valutazioni sinora; certo e' che la parola “sufficiente” fa pensare ad una valutazione non positiva.

    Sono abbastanza d'accordo invece sulla similitudine tra consigliato e consigliatissimo (e ci sarebbe da dire anche sull'uso dei superlativi..)

    Personalmente sono in linea con il pensiero di Gio', e penso che due negativi siano abbastanza per esprimere un parere (sempre, come giustamente ricorda gio', considerando che stiam parlando di gente che lavora).

    Il mio “buonismo” nella scala dei termini deriva, oltre che da questo, anche dal fatto che tutto sommato GM non e' una guida (tipo michelin, intendo), e l'idea iniziale era quella di consigliare i locali in cui ci si trova bene, piuttosto che demolire quelli in cui non ci si e' trovati bene, per cui ci siam sempre concentrati di piu' su scale di valori positive, piuttosto che coprire le infinite variabili di una valutazione da zero a cento.

    E' vero (e mi fa piacere che se ne parli) che forse la valutazione andrebbe espressa in modo piu' analitico, magari con una somma, espressa in centesimi, di punteggi parziali composti dalle singole componenti di valutazione. Ma su GM scrive una moltitudine di utenti, e pochi credo si prenderebbero la briga (io no, ad esempio) di una analisi cosi' dettagliata della situazione. Basti pensare a quanti episodi di scarsa aderenza alle linee guida, che son ben semplici..

    Io son pronto a tutto, naturalmente, certo e' che un eventuale cambiamento di questo tipo va ragionato con il maggior numero di utenti possibile, inclusi naturalmente *tutti* quelli che hanno gia' scritto anche solo una recensione (a meno che non si decida di abbandonare la “media storica” dei voti, e questo sinceramente mi sembrerebbe negativo), quindi chiedere una revisione di moltissime recensioni, come giustamente valuta squarza. A occhio e croce, ci parte una settimana di lavoro.
    Vedremo con lo sviluppo della discussione se ne puo' valere la pena.

  11. Personalmente sono d'accordo col problema sollevato da Kava, in più di un'occasione anche a noi è mancata una valutazione intermedia tra “poteva andare meglio” e “buono” (così così, sufficiente, nè carne nè pesce, indifferente, medio, ci può stare…).

    Per evitare però confusioni e sovrapposizioni, suggerirei una valutazione completamente differente, chessò, mestoli o matterelli. A quel punto il il range potrebbe anche variaqre rispetto al 5.
    Per le statistiche le terrei completamente separate, facendo venire fuori una roba tipo:

    Emilyrose 73 recensioni 3.8980/5 cappelli – 4.7402/6 mestoli
    Ca' Cerfogli 59 recensioni 4.8409/5 cappelli – 5.8465/6 mestoli

  12. Togliere il commentino? Ossia la recensione?

    Tra i due io toglierei piuttosto i cappelli, dal momento che ciò che mi ha affascinato di gustamodena (e penso sia lo stesso per molti di noi) è proprio la possibilità di leggere le esperienze concrete delle persone e, mano a mano che queste scrivono e raccontano, riuscire a leggere tra le righe cosa esattamente posso aspettarmi da un locale.
    Penso che ognuno di noi abbia la sua personale top-list dei recensori preferiti (immagino che Falcon sia presente nella quasi totalità di queste), cosa che non sarebbe possibile con una mera espressione di un voto numerico (o cappellinico). Tra le altre sono proprio le recensioni, ed il loro carattere personale, che nel tempo hanno creato un gruppo di amici, virtuali o che si sono conosciuti nei vari appuntamenti.

    Marco

  13. caro marco e silvia sono daccordissimo con tè o con voi avete interpretato male il mio commento, che senso avrebbe togliere le recensioni?

  14. ah, ok, non capivo cosa intendessi con “commentino”.
    Il commentino al cappellino!!!

    In effetti mi sembrava strana la cosa, aquesto punto tanto valeva proporre di chiudere GM… 🙁

    Marco

  15. Trovo le considerazioni di Kava un'occasione interessante per confrontarci sul problema
    delle valutazioni, che ogni tanto riemerge e che sta giustamente a cuore a molti.
    Ho letto con favore molte delle opinioni espresse, e tutte mettono a fuoco aspetti degni di nota.

    Vorrei però esprimere il mio parere partendo con onestà dal fatto che personalmente non dò tanta importanza alla descrizione che accompagna il numero dei cappelli.

    Non so voi, ma io se io guardassi solo ai cappelli, per orientarmi in modo “sintetico” tra i
    ristoranti da scegliere, ne percepirei in primo luogo la scala di valori in se (tre cappelli meglio di due etc…), piuttosto che il giudizio che l'accompagna.

    A questo proposito è bene dire che prima della valutazione in cappelli c'è la descrizione
    del pasto, che è ben più significativa, dal momento che quello che viene sottolineato come bontà da alcuni può risultare sgradito ad altri.

    In fondo nessuno di noi credo abbia la pretesa di considerarsi un professionista della critica gastronomica, e lasciare un margine al beneficio d'inventario, accompagnado la valutazione in cappelli con un giudizio giustamente definito “buonista”, credo che sia un approccio corretto e coerente con l'umiltà che dovrebbbe sempre ispirarci e caratterizzare il sito (sempre a mio parere).

    Il criterio suggerito dall'amico Kava rispecchierebbe una gradualità concettuale più rigorosa, ma come giustamente dice GROG, si poteva discutere all'inizio… adesso non lo collocherei tra le priorità, anche perchè io sono convinto che i due cappelli, al di là del “buono” che compare, siano già percepiti da molti come un giudizio anche meno che sufficiente… Meglio dunque controbilanciare con un timido “buono” 🙂

  16. falcon, ma dove vai venerdì ???? non mi dire che vai in ferie, assenteista che non sei altro.
    Peccato che tu non ci sia, senza di te manca uno dei muri portanti del sito….

  17. Abbiamo già detto in tanti che i cappelli non sono lo specchio dell'anima del ristorante, a patto che non siano tante le recensioni sul medesimo ristorante.
    Io ne facevo semplicemente un fattore matematico, ovvero, se cambio la qualità delle valutazioni lasciandone inalterato il numero sono costretto a rivedere tutte quelle che sono entro il range della modifica.
    se invece aggiungo una nuova valutazione, lascio inalterato il significato di quelle espresse fino ad'ora, lasciando al limite all'utente recensore il compito di scrivere quali, tra le sue recensioni precedenti che avevano preso da 2 a 4 cappelli, siano da modificare.
    Nel mio lavoro questa è una costante, normalmente ho delle tabelle con delle valutazioni, e ogni tanto i miei clienti decidono di aggiungere una nuova voce, che solitamente è un sottoinsieme di una valutazione esistente, a questo punto le soluzioni sono solo 2:
    aggiungere la nuova lasciando il vecchio dov'era (soluzione preferita da me 🙂 ) o revisione delle valutazioni precedenti con indicazione specifica in un'unica soluzione delle valutazioni variate.

  18. anch'io sono d'accordo con [Kava5150], anzi lo ringrazio per aver posto una questione che era da tempo che volevo sollevare. secondo me non è solo la questione del voto 2 cappelli=buono, ma anche del 3 cappelli=consigliato. Su una scala da 0 a 5, 3 è il primo voto dopo la metà. mi sembra un po' poco per un locale da consigliare. A meno che non stia parlando con uno che va fuori a cena tutte le sere e conosce già l'impossibile, se devo fornire un consiglio lo farò solo per i miei ristoranti preferiti, o appena meno, cioè i 4 o 5 cappelli. Agli amici nominerò solo il meglio del meglio, per gli altri mi limiterò a fornire una buona valutazione solo a domanda specifica, senza nominarli io per primo. Per quanto riguarda il problema del cambiamento, anche io sostengo l'idea di [MarcoeSilvia] di passare ad un disegnino diverso, tipo i mestoli o i piatti. Per quanto bello, aspettarsi una revisione di migliaia di recensioni… Comunque io il disegnino (qualunque cosa esso raffiguri, cappelli o altro) lo terrei, perchè mi dà una prima impressione visiva, e se sto cercando a caso (cioè senza il nome di un ristorante in mente) tra un gruppo piuttosto numeroso di ristoranti con certe caratteristiche (grazie all'ottima Ricerca per Requisiti), l'insieme del numero di cappelli e del numero di recensioni mi aiuta a fare una prima scrematura, dopo la quale passerei a leggere le recensioni dei locali che promettono meglio. Inoltre proporrei che il voto 1 sia il minimo, perchè visivamente sulla “cappelliera” avrebbe il pregio di mantenere più simmetrica la votazione. Mi spiego meglio: se su una scala da 1 a 6 vedo 3 cappelli, allora so che sono esattamente in mezzo (3 cappelli arancioni e 3 cappelli bianchi), mentre se vedo 2 cappelli o 3 su una scala da 0 a 5 non riesco ad avere la stessa idea, perchè avrò sempre un numero diverso di cappelli in arancione e di cappelli in bianco, dato che il voto di 0 cappelli non ha alcuna raffigurazione. Oltre al fatto, e mi riallaccio a quanto detto da [mesco] qualche tempo fa, che “anche in futuro ben difficilmente darò degli 0 x non abbattere/umiliare chi “comunque” ha investito x lavorare”

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